La pittura e le arti in genere esistono non solo per virtù manuale o costruttiva, ma sono
soprattutto pensiero, emozioni, sentimenti dell’animo che permettono all’artista, grazie
ai colori e alle diverse tecniche, di dar vita ad un mondo interiore che altrimenti rimarrebbe
celato. Nelle “
Trasparenze” di Pippo Vaccaro le figure nette perdono la loro consistenza,
il peso che le relaziona con lo spazio. L’accurato uso delle cromie delimita
un’atmosfera, uno spazio surreale, distante dall’osservatore, spazio nel quale le figure
sembrano svanire o apparire toccate da colpi di luce che filtrano dal sottile strato cromatico.
Segno, colore e luce dunque esprimono nelle sue opere un continuo dialogo tra elemento
grafico e dato pittorico come se un velo traslucido si interponga tra soggetto e osservatore.
I soggetti divengono attori in penombra di una realtà onirica, sfondo di luci soffuse
nel quale tutto è sospeso tra visibile ed esistenza.
Dalle velature ai “
Colori di Sicilia”, oli spatolati su tela, il passo è breve, continua
ricerca artistica che porta l’autore a stendere sapientemente sulla tela miscele di colori,
che si fondono e si separano, dando vita a composizioni cromatiche richiamo della terra
di Sicilia. Le forme che scaturiscono impegnano l’acuto occhio dell’osservatore in fantastiche
scenografie che sanno di mare, di luce, di lava, profondo e viscerale legame dell’autore
con la sua terra. I colori sono presenti in tutta la scala tonale, sono ora aggressivi
e vigorosi, ora dolci e sensuali, sono narrazione di un profondo coinvolgimento
emotivo e suscitano ed evocano sensazioni speciali. Le forme si dissolvono prima per
poi ricomporsi in una fusione di colori colti dalla natura come essenza, astratta dalle
immagini reali e riorganizzati in un complesso mosaico corale cromatico in grado di
suscitare vibrazioni. Ogni opera è colore e ricerca continua di una realtà essenziale,
depurata da eccessi di forma.
Prof. Vittorio Sgarbi